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2. Il territorio

La Valle Steria

.....2. Il territorio

.....La Valle del Cervo, o Valle Steria, come viene comunemente definita oggi, è uno dei sistemi orografici meno estesi della Liguria di Ponente. Essa occupa la porzione più orientale del territorio della Provincia di Imperia ed è circoscritta a Nord e a levante dalla Val Merula, a ponente dalla valle dell'Evigno e a Sud dal Mare.
.....La Valle si compone del bacino imbrifero del torrente Cervo (o Steria), che ha una superficie di 21,8 kmq., e da quelli minori dei rivi della Madonna, Bondai e Schenassi, i quali sfociano direttamente in mare, e portano la sua estensione totale a 25 kmq.. La massima quota è rappresentata dalla sommità del monte Ceresa, che si trova a 913 metri sul livello del mare e dista in linea d'aria dalla battigia 8,2 km.
.....Dal versante orientale del monte Ceresa nasce il torrente Cervo, che ha una lunghezza di 9,3 kmq. Il suo corso nel primo tratto si presenta molto irregolare, con una pendenza piuttosto elevata e con direzione da O.-N.O. a E.-S.E.; giunto alla confluenza col rio Panigà, a circa un terzo della sua lunghezza, esso piega decisamente verso S.-S.E. e si fa via via più regolare, fino alla foce. Per circa metà del suo corso esso attraversa il territorio dei Faraldi, poi quello di San Bartolomeo al Mare e infine, nel tratto terminale quasi piano, si dispone a confine tra i comuni di San Bartolomeo e Cervo.

La Valle Steria

.....I suoi affluenti sono i rivi Tovo, Gazzelli, Panigà e S. Bartolomeo. Se si eccettua l'ultimo essi discendono tutti dal versante sinistro della Valle; ciò deriva dalla sua asimmetria, che ne costituisce la caratteristica morfologica più evidente: infatti il versante sinistro è molto più esteso e ha una acclività decisamente inferiore di quello destro. Altro elemento distintivo è la sua larghezza alquanto limitata, di poco inferiore ai 4 km. nel punto della sua massima estensione.
.....I bacini restanti, ancor meno importanti, sono quelli del rio Vallovaira (o rio della Madonna), posto a ponente, nel territorio di San Bartolomeo, e dei rii Bondai e Schenassi, che scendono a delimitare il costone sul quale è adagiato il nucleo antico dell'abitato di Cervo.
.....Dal punto di vista geologico la Valle del Cervo è considerata molto giovane. Lo si deduce dalle datazioni dei microfossili, dallo studio delle caratteristiche geomorfologiche del bacino, dal profilo longitudinale del corso d'acqua e dai suoi valori del trasporto solido rispetto alle massime piene, che palesano una consistente azione di erosione, a dimostrazione che si trova ancora nella fase giovanile della sua evoluzione. Si parla comunque di un'età compresa tra i 65 e i 90 milioni di anni. Nella Valle infatti affiorano soltanto terreni di origine sedimentaria, ossia strati che si sono formati per sedimentazione in ambiente marino, sia di piattaforma continentale che di fondo oceanica. In particolare si tratta quasi esclusivamente di terreni appartenenti alla porzione centrale di una formazione datata dagli studi più recenti al Cretaceo superiore. Tale natura è evidenziata dalle forme arrotondate dei rilievi e dalle stratificazioni che è possibile osservare agevolmente nei crinali e nelle zone più alte, dove la vegetazione bassa non ne cela la vista.
.....In posizione quasi centrale al bacino si trovano due lembi pliocenici di estensione contenuta, costituiti dai rilievi sui quali sorgono gli abitati di Pairola e Poiolo. Ambedue hanno una valenza naturalistica rilevante; il primo in particolare è formato da terreni ricchi di macrofossili e presenta una struttura complessa, che costituisce uno dei rarissimi affioramenti ove è possibile osservare l'evoluzione completa del ciclo pliocenico. In questo sito infatti affiorano livelli di breccioline cementate da macrofossili, in massima parte Pettinidi e Ostree, che diventano l'elemento predominante all'altezza dell'abitato, dove il deposito è formato quasi esclusivamente dai gusci di tali molluschi impastati con arenarie tenacissime. La zona costiera invece è formata da alluvioni quaternarie.
.....Per quanto concerne l'assetto amministrativo, il territorio della Valle del Cervo è suddiviso tra i comuni di San Bartolomeo al Mare, Cervo, Villa Faraldi e Diano San Pietro: i primi tre vi sono compresi interamente, il quarto solamente per due piccole porzioni.
.....La popolazione residente nella Valle al dicembre 2005 era di 4.703 abitanti, così ripartiti: 1174 a Cervo, 3071 a San Bartolomeo e 458 a Villa Faraldi. La maggiore densità si ha lungo la fascia pianeggiante costiera, fortemente privilegiata in tal senso dall'espansione turistica degli ultimi decenni, a discapito delle aree interne legate a un'economia agricola che nello stesso periodo ha conosciuto invece un accentuato regresso; peraltro oggi si assiste a un'inversione della tendenza ed essa sta riconquistando faticosamente il ruolo che le compete, potendo contare su produzioni tipiche di pregio e su peculiarità ambientali esclusive, valori oggi sempre più ricercati dai villeggianti.
.....La popolazione di Cervo risiede essenzialmente nel vecchio borgo di origine medioevale e nell'abitato moderno sviluppatosi ai suoi piedi verso ponente, oltre che in insediamenti sparsi sulla collina del Poggio e sulle pendici del Capo. Altre residenze stabili e stagionali nel territorio della Valle, oltre che nell'agglomerato urbano recente sviluppatosi nel piano di San Bartolomeo, sono nel borgo antico del Capoluogo di questo stesso comune, nelle sue frazioni Pairola e Chiappa, e nelle borgate Rovere, Poiolo, Viali, Steri, San Simone, Richieri, Freschi, Molini e Rocca; per quanto concerne Villa Faraldi, gli insediamenti principali sono costituiti dall'abitato del Capoluogo, dalle frazioni Riva, Deglio, Tovo e dalle borgate Tovetto e Molini.

...........................................G.F.


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